Ignoranza informatica, un costo nascosto

In Italia ci sono circa 6,7 milioni di lavoratori classificabili come utilizzatori generici di strumenti di informatica (gli specialisti sono poco più di 2,5 milioni) che perdono 171 minuti la settimana per un totale complessivo di oltre 114,5 milioni di giornate di lavoro perse ogni anno, al costo medio di 136 euro al giorno si arriva alla cifra di 15,6 miliardi di Euro dichiarati come costo dell’incompetenza informatica. Una stima del “costo dell’ignoranza” per dimensione d’azienda evidenzia, poi, che un’azienda con 10 utenti sostiene annualmente un costo di 23.310 euro, cifra che sale a 116.550 euro in aziende con 50 utenti, a 233.100 euro nelle aziende con 100 utenti, a 1.165.500 euro ove gli utenti sono 500.

Uno studio dell’AICA (Associazione Italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico) ha confermato che è la formazione la vera leva per aumentare l’autonomia e la produttività degli utenti di sistemi informatici.  Nonostante questa evidenza l’informatica non è, se non in casi particolari, disciplina curricolare nella scuola secondaria superiore in Italia. E come se non bastasse, anche nelle imprese risulta che in Italia l’incidenza degli addetti che ha ricevuto almeno un minimo di formazione in materia non supera il 18 per cento, contro il 28% per cento medio dei paesi europei, il 55,6% della Danimarca, il 49,2% della Finlandia e il 46,1% della Svezia. L’Italia è al terzultimo posto nella graduatoria dei 15 paesi europei per incidenza della formazione di base informatica sulla forza lavoro. È evidente che le aziende, di qualunque dimensione siano, non investono in formazione, nonostante i costi della formazione professionale siano di gran lunga inferiori ai costi sostenuti a causa dell’ignoranza informatica.

Ma quale è la causa di tale atteggiamento? Il costo dell’ignoranza informatica è un costo “invisibile” pagato senza rendersene conto. La formazione, invece, ha un costo evidente che spesso non vuole essere pagato. È un atteggiamento lesionista e poco lungimirante ma adottato da parecchi imprenditori che ancora oggi considerano l’informatica in azienda un qualcosa di secondario che non rappresenta ne un costo ne un guadagno. Lo studio dell’AICA ha evidenziato esattamente l’opposto, cioè che la scarsa formazione può essere un costo superiore all’investimento fatto per informatizzare un’azienda.

Come si può ovviare? Chiaramente con la formazione professionale e affidandosi a professionisti del settore i quali sapranno consigliarvi sulle scelte da effettuare e sui percorsi formativi da seguire. Il 97% delle aziende manifatturiere ha indicato di avere riscontrato, grazie alla formazione, tangibili  miglioramenti nella capacità d’uso degli strumenti informatici. La conferma circa il recupero di produttività sul lavoro arriva poi direttamente anche dagli utenti, che nel 62% dei casi ha riscontrato di avere migliorato la qualità del lavoro svolto dopo i corsi di formazione.

nb. i dati fanno riferimento ad uno studio AICA del 2003 ma, ad ogni modo, sono indicativi di quanto incida la mancata formazione nel settore.

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Giuseppe Terzo Lo Parrino

Come consulente, la mia funzione è quella di integrare, secondo un unico obiettivo strategico, le diverse funzioni aziendali. Verificare la qualità, ed individuare punti di forza e debolezze, dei sistemi informativi aziendali.